Cos’è una traduzione giurata o asseverata?

Diversamente da altri Paesi, in Italia i traduttori non possono convalidare la qualità della propria traduzione con un timbro personale! L'UNICA POSSIBILITA’ in Italia è di andare a giurare la traduzione in Tribunale, davanti a un Cancelliere. N.B.: La traduzione giurata da un traduttore c.d. "ufficiale" ha la stessa validità di un traduzione fatta in Ambasciata/Consolato ed evita di prendere una giornata di ferie per andare a Roma o Milano o altra sede dell'Ambasciata o Consolato!

Altra norma importante: DOCUMENTI IN ITALIANO. I Pubblici Ufficiali Italiani si rifiutano di firmare o legalizzare atti o documenti, quando non sono in Italiano.

Quindi ogni giuramento deve includere un documento in italiano e non si possono prestare giuramenti su traduzioni interlingua, senza che compaia il testo in italiano. Ad esempio se c’è da fare una traduzione dall’inglese al francese, prima è necessario fare la traduzione e il giuramento inglese-italiano e poi procedere alla traduzione e al giuramento italiano-francese.

Quando un Ufficio Pubblico o Amministrativo o un Ente Vi richiedono espressamente una traduzione giurata, vogliono essere matematicamente sicuri che chi ha fatto la traduzione non si è improvvisato traduttore dall’oggi all’indomani, ma è un traduttore/ una traduttrice professionista. Ci sono infatti una serie di requisiti formali da rispettare per confezionare l’atto che il traduttore/ la traduttrice andrà a giurare in Tribunale. Di solito la sorta di plico che si viene a creare è costituito da tre componenti cuciti insieme e che diventeranno un unico atto inseparabile dopo il giuramento:

1) il documento originale; qualora sia impossibile cucire al fascicoletto l’originale del documento da tradurre, il diretto interessato dovrà andare a richiedere la copia certificata conforme all’Ufficio di Stato Civile o all’Ufficio Anagrafe del proprio comune di residenza. Dovrà avere già con sé:
A) il documento originale;
B) la fotocopia dello stesso, preferibilmente a colori;
C) una marca da bollo da  € 16,00;

2) la traduzione redatta rispettando i requisiti formali di una traduzione giurata,  che soltanto un  traduttore professionista conosce bene;

3) il verbale di giuramento o asseverazione, che riporta tutti i dati del traduttore e la sua formula di giuramento, con cui giura appunto di aver tradotto bene e fedelmente il testo di cui gli è stata affidata la traduzione. Sul verbale di giuramento compare sia la firma del traduttore ufficiale che quella del Cancelliere del Tribunale. Il Tribunale apporrà timbri di congiunzione tra un foglio e l’altro del fascicoletto, a partire dal testo tradotto.

Solitamente si presta giuramento in Tribunale soltanto il mattino. A Pesaro, al momento, ci si può andare tutti i giorni dal lunedì al venerdì, mentre presso Tribunali di alcune altre città, il servizio potrebbe essere ridotto a determinati giorni, solo alcuni giorni a settimana.

Il Tribunale di Pesaro considera che ci sia da apporre una marca da bollo da € 16,00 sia sul testo tradotto (una marca da € 16,00 ogni 4 facciate del testo tradotto, impostato con interlinea 2), sia sul verbale di asseverazione (considerati come due atti distinti). Tipicità tutta italiana: ogni Tribunale interpreta la legge sul bollo a suo modo e ha un suo verbale di asseverazione! Altri Tribunali, pertanto, potrebbero seguire regole diverse in merito all’applicazione di marche da bollo.

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